DIAGNOSI
La paziente, una ragazza di 15 anni, si è presentata alla visita con una trasposizione del canino superiore: il dente, anziché trovarsi nella sua posizione naturale, era localizzato in sede ectopica vestibolare, cioè esternamente all’arcata dentale, tra il primo e il secondo premolare.
Nonostante questa anomalia di eruzione, la paziente mostrava una I classe con corretta intercuspidazione molare, condizione favorevole che ha permesso di concentrare il trattamento esclusivamente sulla gestione del canino trasposto.
PIANO DI TRATTAMENTO
Le trasposizioni in ectopia vestibolare rappresentano sempre una sfida clinica, poiché il dente deve essere spostato ulteriormente verso l’esterno per poter “scavalcare” l’elemento adiacente e raggiungere la sua posizione corretta. Questo percorso aumenta fisiologicamente il rischio di recessioni ossee e gengivali.
Nel caso specifico, la complessità era accentuata dal fatto che il canino è il dente con la radice più lunga dell’intera arcata: ciò comporta movimenti più lenti, una maggiore resistenza allo spostamento e la necessità di applicare una biomeccanica estremamente stabile.
Per evitare effetti indesiderati sugli altri denti, il trattamento ha richiesto un ancoraggio solido e controllato, con forze leggere e continue, così da guidare gradualmente il canino nella sua sede naturale rispettando i tessuti di supporto.
RISULTATO
Dopo circa due anni di trattamento ortodontico, il canino è stato correttamente riportato nella sua posizione fisiologica, raggiungendo una perfetta intercuspidazione con i denti inferiori e ricreando la fondamentale “chiave canina”, essenziale per garantire stabilità occlusale e funzione masticatoria.
Grazie alla giovane età della paziente, all’uso di forze delicate e a una biomeccanica attentamente controllata, abbiamo eseguito l’intero movimento senza compromettere i tessuti di sostegno.
Risultato finale: tutto effettuato senza alcuna recessione gengivale, preservando salute, estetica e funzionalità.